Vite
La Vitis vinifera viene utilizzata dall’uomo già nel Neolitico. Difatti, esistono esistono testimonianze di produzione di vino risalenti al terzo millennio a.C. Diffusa praticamente in tutto il mondo a clima temperato, più della metà della produzione mondiale di vino proviene però dall’Europa: Italia, Francia e Spagna sono i tre maggiori produttori al mondo.
Le varie specie di viti sono riunite in tre gruppi in base all’areale di origine: viti americane, viti asiatiche orientali e viti euroasiatiche (comprendenti un’unica specie, la Vitis vinifera). Il fusto. ceppo o tronco ha un aspetto contorto e una corteccia che si sfalda longitudinalmente in modo caratteristico. Le foglie della vite sono palmato-lobate, asimmetriche ed eterofille (cioè sullo stesso tralcio si hanno foglie di forma diverse). Il frutto della vite è una bacca (acino), la cui forma, la dimensione, il colore e il sapore variano a seconda della varietà.
La radiazione solare determina direttamente l’epoca di maturazione, per cui nel Nord Italia si deve valutare essa esattamente per non avere un grappolo non ben maturo all’arrivo dell’autunno. Nel periodo compreso tra il 1858 e il 1862 comparve in Europa la Fillossera della vite, afide proveniente dal Nord America, che si diffuse rapidamente in tutte le zone viticole dimostrandosi letale per i vitigni europei. In Italia arrivò nel 1879. Per questo motivo oggi è necessario innestare i vitigni europei su viti di origine americana che non sono sensibili a tale parassita.